Moio allo Sparkling Wine Forum: «Vino modello di diversità in un mondo che si omologa»

Il presidente dell’Oiv a Brescia: «Bisogna intervenire e trasmettere tutta la cultura che ruota attorno al vino»

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Si è aperta ieri pomeriggio a Brescia l’edizione 2024 dello Sparkling Wine Forum, seconda edizione dell’evento promosso dalla società francese Effevent, partecipata tra gli altri dalla Camera di Commercio e dell’Industria della Marne, in Champagne. Il Consorzio Franciacorta si conferma ancora una volta partner ideale per i transalpini. Davvero ricco il programma che, a partire dalle ore 14, ha animato le sale della Camera di Commercio bresciana, in via Einaudi 23. Significativa la presenza del presidente dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino (Oiv), Luigi Moio, che ha partecipato ai lavori e si è reso protagonista di un intervento, durante la cena organizzata ieri sera presso la cantina Antica Fratta di Monticelli Brusati (Bs).

«Lo Sparkling Wine Forum 2024 – ha ricordato Moio – è uno degli eventi organizzati in occasione dei 100 anni dell’Oiv. Il vino, del resto, cos’è? È tutto questo. I numerosi cambiamenti degli ultimi anni hanno creato un’atmosfera un po’ confusionaria nel settore. Nonostante ciò, la forza e il valore del vino continua ad essere il suo legame con il territorio. È il territorio che genera valore e non bisogna mai dimenticarlo. Tanto è vero che una delle missioni dell’Oiv è essere custode di questo valore. In questo modo il vino affascina, perché diventa un modello e un paradigma di diversità. Esistono infiniti vini, legati ai territori, alla varietà e ai Paesi. E tutto questo affascina ancora oggi, in un mondo che sta andando sempre più verso l’omologazione».

AD OTTOBRE L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA SEDE OIV A DIGIONE

«Viviamo in un mondo che si omologa – ha aggiunto il presidente Oiv Luigi Moio – mentre il vino è un modello di diversità. Produco vino anche io, ormai da cinque generazioni e ho ben presente che si tratta di un’invenzione meravigliosa degli uomini, che bisogna custodire e tramandare alle future generazioni. Questo è uno dei nostri compiti, forse il più arduo, perché ormai si sta interrompendo questo naturale trasferimento generazionale. Bisogna intervenire e trasmettere tutta la cultura che ruota attorno al vino».

Moio, accompagnato nel suo intervento da Mario Falcetti, direttore ed enologo di Quadra Franciacorta, ha infine ricordato che a ottobre, a Digione, si terrà il congresso Oiv al quale parteciperanno oltre 800 addetti del mondo del vino. I Paesi membri hanno infatti approvato la decisione di spostare la sede dell’Organisation internationale de la vigne et du vin da Parigi alla città capoluogo della Côte-d’Or. Il congresso sarà l’occasione per inaugurare la nuova sede dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino. «La nuova casa mondiale del vino», come l’ha definita il presidente Luigi Moio.

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